Siena, Teatro dell'Accademia degli Intronati o Teatro Grande, poi Teatro dell'Accademia dei Rinnovati Istituzione

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Descrizione

Collocato all'interno del Palazzo Pubblico, il teatro è ancora oggi attivo sebbene radicalmente modificato nel corso dei secoli. Nel 1560, in occasione dell'ingresso di Cosimo I in Siena, la sala del Consiglio del palazzo pubblico fu adibita a Sala delle Commedie. Nel 1647 l’Accademia dei Filomati ebbe in dono dal Principe Mattias de' Medici il teatro; i Filomati «fecero rifabbricare il teatro di legno e in miglior forma di prima». Nel 1654 l'Accademia dei Filomati si fuse con l'Accademia degli Intronati e il teatro fu donato dal Principe alla nuova istituzione. Dopo la morte di Mattias de' Medici, gli Intronati fecero riedificare il teatro affidando i lavori a Carlo Fontana: fu inaugurato nel 1670. Nel corso del Settecento il teatro dovette subire diverse ristrutturazioni a causa di incendi e terremoti. Un primo incendio nel settembre 1742 distrusse completamente la sala che fu riedificata - dopo accese polemiche coi proprietari dei palchetti - su modello del Teatro Argentina di Roma e fu inaugurata nel 1750. Un secondo incendio nel 1751 compromise il palcoscenico, tele e palchetti; la ristrutturazione fu questa volta affidata ad Antonio Galli Bibiena e il teatro fu riaperto nel 1753. Il terremoto del 1798 causò notevoli danni al teatro; nel 1800 l'Accademia degli Intronati vendette il teatro ai proprietari dei palchetti. L'Accademia dei Rinnovati subentrò nella gestione del teatro nel 1802. ----- La sala del 1570 era di forma rettangolare, con una galleria o loggia, e un proscenio realizzato da Bartolomeo Neroni detto il Riccio. Ristrutturato per usura, il teatro inaugurato nel 1670 progettato da Carlo Fontana, aveva forma ad U e vi furono costruiti 107 palchetti. Tra palchetti, contropalco, gradinate e passaggi, il teatro poteva ospitare 1535 spettatori ed era all'epoca denominato "Teatro dell'Accademia degli Intronati”. La nuova denominazione “Teatro degli Intronati" o "Teatro Grande" si trova a partire dal 1750, con la ristrutturazione di Saverio Posi, la nuova forma della piazza a ferro di cavallo e la diminuzione del numero di palchetti. La ristrutturazione del 1752 condotta da Antonio Galli Bibiena dette al teatro la nuova forma della pianta a campana, con la creazione del proscenio con il doppio fusto di colonne corinzie di ordine gigante. ----- Bibliografia: I teatri storici della Toscana. Censimento documentario e architettonico, a cura di E. GARBERO ZORZI e L. ZANGHERI. Vol. I: Siena e Provincia, Firenze, Regione Toscana, 1990.

Note

Nomi