Artisti in movimento

Il progetto Artisti in movimento nasce dalla constatazione che la mobilità di attori, cantanti, drammaturghi e, più generalmente, dei professionisti delle arti sceniche ha conosciuto un continuo incremento tra Cinque e Settecento. Fin dalle origini, nella fase fondativa rinascimentale, niente affatto lineare, l’“invenzione” del teatro si costruisce empiricamente attorno a degli spostamenti materiali di persone e di testi, prima circoscritta all’area cortigiana e più tardi allargata ad una sempre più ampia irradiazione oltramontana. La geografia, quando si parla di spettacolo, conta molto di più della storia e i passaggi sono sempre trasversali e molto poco ‘culturali’; si può dire che il teatro si costruisca proprio dal viaggio: viaggio di chi lo fa, e viaggio di chi lo vede e lo racconta. Ai teatranti viaggiatori dovremo infatti aggiungere a un certo punto gli spettatori viaggianti.

L’età moderna è stata dunque caratterizzata da una fitta rete di “viaggi teatrali” e dal proliferare di luoghi destinati allo spettacolo (principalmente accademie e teatri impresariali) che divennero crocevia di scambi artistici e culturali sempre più importanti. I protagonisti dei viaggi potevano provenire dai ruoli delle famiglie nobiliari, essere membri di compagnie professionistiche o affiliati ad istituzioni religiose e di educazione. A muovere il mercato teatrale e musicale erano principalmente gli impresari, talvolta impegnati nella gestione di grandi spazi, più volte alle prese con teatri di modeste dimensioni o con sale di accademie. Talvolta gli stessi accademici svolgevano il ruolo di impresari, come dimostra l’esperienza del teatro senese degli Intronati o di quello del Saloncino. Alla base del lavoro degli impresari vi era la capacità di intuire i gusti del potenziale pubblico e di ordire una rete di contatti in grado di intercettare professionisti di grido, confacenti alle necessità degli spettacoli che dovevano essere messi in scena a costi il più possibile contenuti. In questo contesto la città di Siena, per la presenza di accademie, teatri e famiglie facoltose, costituisce certamente un osservatorio storico privilegiato.

Allo stato attuale degli studi, le ricerche garantiscono una conoscenza approfondita di alcune realtà specifiche (attività di singoli teatri, accademie o, più generalmente, di peculiari realtà locali). Negli ultimi anni, nell’ambito della ricerca musicologica, alcuni contributi hanno permesso di tracciare alcune linee direttrici nei movimenti dei cantanti (da Vienna a Venezia e da Venezia a Roma, per esempio) e il dibattito ha sempre più coinvolto il tema del “confine”, inteso principalmente come una barriera sociale e linguistica più che geografica. Un utile strumento a disposizione, in questo ambito, è anche A.M.At.I, l’Archivio Multimediale degli Attori Italiani creato nel 2011 presso il SAGAS (Dipartimento di Storia Archeologia Geografia Arte e Spettacolo) dell’Università di Firenze da Siro Ferrone, consultabile in rete, che raccoglie dati e informazioni sugli attori italiani attivi dal XV al XX secolo nel teatro di prosa, nell’opera, nella danza (e anche nel cinema, nella televisione e nella radio). Negli ultimi anni, in nuova luce è stata inoltre messa la funzione degli intermediari, personalità fondamentali per il funzionamento del meccanismo di reclutamento degli artisti.

L’intenzione del progetto Artisti in movimento è di creare uno strumento (aperto e implementabile nel tempo) che, sfruttando le possibilità offerte dalle digital humanities, permetta agli studiosi di far confluire le rispettive indagini in un unico contenitore in grado di collegare singole realtà locali e arrivare così, progressivamente, a mappare gli spostamenti degli artisti. L’immissione dei dati riguarderà inizialmente le istituzioni senesi e fiorentine; terrà conto delle ricerche già effettuate e pubblicate e di indagini completamente nuove ed in fieri.

I nomi censiti riguarderanno tutte quelle persone coinvolte nelle diverse realtà teatrali e musicali: non solo i musicisti e gli attori in senso stretto, ma anche tutti quei nomi di professionisti legati al mondo dello spettacolo che si rivelano importanti anelli per la ricostruzione del tessuto artistico e della mobilità tra centri.

Lo strumento di ricerca “fuzzy” permetterà di ottenere risultati nonostante la differente ortografia dei nomi presente nelle fonti archivistiche.

Le informazioni sono classificate in diversi indici comprendenti la trascrizione del nominativo (così come compare nella fonte), il nome standard, le istituzioni, il ruolo svolto dall'artista etc.

Il database è gestito dal punto di vista scientifico da un comitato editoriale. La banca dati prevede l’immissione online dei dati, pertanto la partecipazione di collaboratori anche geograficamente lontani è assai agevole. Ogni studioso desideroso di contribuire riceverà, dopo l’approvazione del comitato editoriale, un codice d’accesso per poter inserire nuovi dati. Il comitato editoriale è composto da Marzia Pieri e Giulia Giovani, la realizzazione informatica è di Rodolfo Zitellini.